1. La rinascita culturale del XII secolo

Dopo l'anno Mille si ebbe in Europa un periodo di intenso risveglio economico e culturale, dovuto all'evoluzione della struttura politica del continente. Accanto al sistema feudale, in cui le vere e sole fonti di ricchezza erano la terra e il sistema di sfruttamento, diretto o indiretto, appaiono nuove forme di organizzazione sociale: si sviluppano le città e, con esse, la classe dei mercanti e un'intensa rete di commerci, spesso con paesi lontani, che offre un'importante occasione di scambi culturali.
Tale apertura verso culture e popolazione differenti, dopo un lungo periodo di stasi, non fece altro che accelerare il già esistente processo di frammentazione linguistica: a partire dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, si era infatti assistito a un progressivo allontanamento dalla matrice latina.
Si assistette così alla nascita dei volgari, lingue nuove nella fonetica, nella morfologia, nel vocabolario che soddisfacessero la sempre più avvertita l'esigenza di una comunicazione immediata con un pubblico più vasto. Tali idiomi per lungo tempo furono volti soltanto ad un uso orale e per le esigenze quotidiane, mentre persisteva l'uso del latino come lingua scritta.
Una vera e propria rivoluzione culturale si ebbe quando si incominciò ad usare queste lingue anche nel comporre opere letterarie, in un primo momento destinate soltanto alla comunicazione orale, poi fissate dalla scrittura. In concomitanza di questi eventi, appunto nel XII secolo, nacquero le letterature moderne dell'Europa.
La prima tra tali forme letterarie si sviluppò nelle corti della Francia meridionale (Provenza) e, in un secondo momento, nella Francia settentrionale, nell'Italia settentrionale e nella Germania, espressione di una società aristocratica estremamente elegante e raffinata: la lirica.
Per meglio comprendere questo mondo idealmente e storicamente lontanissimo da noi, abbiamo contattato un gruppo musicale, anzi un ensemble denominato "Pricipio di virtù", specializzato in musiche e temi medioevali. I suoi componenti, moderni trovatori, si esibiscono in scuole e in occasione di manifestazioni culturali di tutta Italia, con il loro repertorio di musiche e poesie che spazia dai canzonieri dei poeti provenzali alle terzine dantesche.