2. Lezione in musica
Il 7 novembre 2006 il professor Leonardi e il maestro Paolo Lova ci hanno tenuto una originale lezione riguardante i musicisti e i trovatori del Medioevo. Il professor Leonardi ci ha recitato, con l'accompagnamento musicale del maestro Lova, alcune composizioni poetiche del 1200, tra cui una canzone "A Maggio" di Colin Musette, canzoni su incontri e bisticci tra cavalieri e pastorelle, poesie di Bernart de Ventadorn, composte in una lingua che era un miscuglio di latino e di volgari (italiano, francese, occitano, spagnolo).
Prima ci hanno presentato gli strumenti, soprattutto liuti, che erano la riproduzione perfetta di quelli usati nel periodo medioevale, e che i nostri musici si sono fatti costruire appositamente da artigiani specializzati, con legno lungamente trattato e materiali preziosi come madreperla, avorio, seguendo le indicazioni e i disegni presenti su documenti antichi. Il maestro Lova ci ha permesso di osservare da vicino e persino "toccare" questi strumenti che hanno un alto valore commerciale: fino a 6.000 Euro l'uno! Infatti per costruirli richiedono moltissimo tempo e grande specializzazione: fra questi, la cometra, usato prevalentemente dalle donne, proviene dai paesi arabi, mentre la chitarra moresca ha un manico lungo e una bombatura accentuata.
Nel Medioevo la musica era al servizio della parola, non come nella produzione odierna in cui la musica spesso soffoca le parole cantate. Poiché in quel periodo storico gli strumenti utilizzati (liuti, vielle, arpe, ribeche, cometre) non avevano un suono forte ed erano per ambienti piccoli, come sale e stanze del castello, la musica era molto leggera e "presentava " la parola con un suono modesto (musica di bassa cappella). I suonatori di tali strumenti, citaredi, erano ben trattati e considerati, invitati nelle corti e stipendiati; mentre i suonatori di trombe e tamburi (musica di alta cappella), che spesso militavano nell'esercito, non erano tenuti in grande considerazione, anzi durante le guerre erano in prima fila ed erano i primi a morire.