3. Monofonia non liturgica.
La nostra conoscenza di come eseguire le canzoni dei trovatori, menestrelli e di
altre monofonie non liturgiche è oscurata dal modo in cui la musica è stata
trasmessa. La maggior parte dei manoscritti di queste canzoni non contiene
musica, ma solo poesie; non tutti quelli che contengono melodie sono affidabili
o completi. Il modo in cui queste canzoni erano riportate è l'abbozzo più
schematico di ciò che una melodia eseguita doveva rappresentare, e per di più
non vi è alcuna chiara indicazione dei ritmi delle note, su chi siano gli
esecutori: se era uno o più cantanti, musicisti o quale combinazione di essi.
Inoltre molte canzoni sopravvivono in più di una versione e spesso con
significative differenze melodiche. Queste differenze possono riflettere scelte
o errori fatti da scrivani medievali o possono rappresentare revisioni fatte dai
compositori o variazioni che si sono verificate durante l'esecuzione.
I repertori sono poi contrassegnati da alcune distinzioni fondamentali, a
partire dalle lingue e dalla loro pronuncia, ma che includono anche genere,
struttura e stile poetico e musicale, date e ambienti culturali. Sebbene ci
fosse un alto numero di imitazioni, le letterature erano separate, autonome e
rappresentavano fenomeni culturali distinti.
I codici
Il codice è un libro che consiste di più pergamene riunite assieme
Tra i principali codici medioevali vi sono :
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le "Cantigas de Santa Maria", un codice
dedicato a Maria Vergine scritto in gaelico portoghese sotto Alfonso X el
Sabio. Raccontava i miracoli compiuti dalla Madonna (1260) a Santiago de
Compostela (cammino di Santiago).
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nel "Livre Vermeil de Monserrat" i brani
erano sempre dedicati alla Vergine, però, erano usati sia nei festeggiamenti
sia nelle funzioni liturgiche. Chi dava la nota era il cantore.
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la "Bal Redond" era una litania ripetitiva
che nella musica medievale era prassi esecutiva normale realizzare (danza).
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i Madrigali, genere musicale nato intorno
al 1250, erano composizioni amorose che i maggiori artisti dell'epoca
eseguivano su "commissione", come Francesco Petrarca e Jacopo da Bologna. Di
solito i brani venivano "scritti" da copisti e le immagini "fissate" da
miniatori. In alcuni casi si sono verificati sia errori di trascrizione sia
errori di "prospettiva".
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il "Laudario di Cortona" è il più
importante codice italiano scritto tra il 1200 e il 1300. Dopo il 1300 i
codici vennero scritti su 5 righe e non furono solo suonati e cantati, ma
anche eseguiti come musica strumentale da "ballo".
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il "Manoscritto di Londra" è una raccolta
di brani italiani, francesi, inglesi e tedeschi (ballate, madrigali e danze
tra le quali 15 italiane) scritto nel 1350. Prevaleva la ballata.