5. La monofonia iberica
Nel tardo medioevo, la penisola iberica era
formata da diversi regni cristiani a Nord e da Regni Mussulmani al Sud. La
musica del Sud Iberico (l'Andalusia) riuscì a sopravvivere in una certa misura,
ma solo attraverso la tradizione orale.
Il Nord Cristiano era suddiviso in due diverse
aree. La prima comprendeva i Regni di León, il Portogallo, la Castiglia e
Navarra. La seconda area corrispondeva al Regno di Aragón e alla Catalogna.
La monofonia laica di Navarra del dopo-1234
appartiene in senso stretto alla sfera dei
Trovatori. I trovatori
catalani rientrano nell'ambito occitano.
Una delle città cristiane più grandi e
cosmopolita della penisola era Santiago di Compostela, uno dei maggiori centri
di pellegrinaggio della penisola.
Dal 1135, i trovatori provenzali e catalani
raggiunsero le corti reali e feudali attraverso la strada di Santiago; il
matrimonio di Alfonso VIII, re di León, con Eleonora di Aquitania nel 1170
incrementò l'influenza degli elementi occitani nei circoli aristocratici. Alla
fine del secolo, la canzone occitana iniziò ad essere studiata dai nobili
portoghesi e castigliani che avevano legami personali con la corte di León e
strette parentele con l'ambiente di Aquitania. Questo fatto portò a due
importanti differenze esteriori: una fu l'uso della lingua Galiziano-Portoghese
e la seconda fu un chiaro rifiuto di alcune caratteristiche formali popolari in
Occitania.
Le diverse tradizioni dei musici-compositori
privilegiate dai menestrelli galiziani e dai feudatari iberici diedero luogo ad
una forte tradizione lirica, che più tardi venne sostenuta dai re
castigliani-leonesi e portoghesi.
Tra il 1220 e il 1264, i re cristiani
conquistarono la maggior parte dei territori del Sud e i Mussulmani vennero
confinanti nel profondo sud, nel regno di Granada. Questi importanti mutamenti
politici ebbero inizialmente scarsi effetti sul liricismo laico
galiziano-portoghese, ma alla fine permisero alla musica popolare della
Andalusia di influenzare la monodia cristiana, specialmente in Castiglia, come è
rilevabile in alcune
cantigas di Alfonso per la vergine.
La tradizione galiziana-portoghese per la
canzone cortese scomparve circa alla metà del XIV secolo, sotto la pressione del
cambiamento di gusto, delle epidemie e delle crisi sociali; in seguito ci fu un
vuoto nelle fonti poetiche portoghesi e la poesia galiziana gradualmente svanì.
La lingua castigliana (base dello spagnolo moderno ) cominciò ad essere usata
nei versi lirici già nel XIII secolo, ma fu solo nella seconda metà del XIV
secolo che iniziò a sostituire il galiziano-portoghese nelle poesie cortesi.
Il Galiziano-Portoghese, che deriva dal
Latino, è l'antenato medievale dei galiziano e del portoghese moderno.
Nonostante piccole differenze nel modo di parlare, nel XIII secolo il galiziano
e il portoghese erano, in senso lato, la stessa lingua. Fu la corte di Leon
che promosse il castigliano come lingua ufficiale. L'espansione del Portogallo
nel sud e l'uso del portoghese nei documenti ufficiali favorirono il suo
sviluppo linguistico indipendente.
I principali stili poetici nella tradizione
dei trovatori galiziano-portoghesi sono, per la parte laica, la
cantiga de
amor, la
cantiga de amigo e la
cantiga de escárnio o
de
mal-dizer.
Le
cantigas de Santa Maria sono testi
religiosi che comprendono il genere lirico
cantigas de loor e quello
narrativo
cantigas de miragre. Lo stile galiziano-portoghese non era
definito in base alla forma, ma in base al contenuto.
La
cantigas de amor, anche se
fortemente influenzata dal
canso occitano, è generalmente più corta e
spesso comprende un ritornello. Presenta, in modo retorico, i sentimenti del
poeta verso una nobildonna: i contenuti tendono ad essere piuttosto astratti e
convenzionali.
La
cantiga de amigo sembra essere
originaria della penisola iberica ed è l'affioramento più visibile della
tradizione europea arcaica di canzoni con voci femminili. Il poeta tendeva ad
usare una tecnica arcaica nota come "parallelismo", così chiamata a causa della
presentazione della stessa idea in versi alternati, con espressioni solo
leggermente diverse, ponendo il cambio della parola alla fine del verso.
Nella
cantiga de amigo le strofe sono
corte (due o quattro versi) e si concludono quasi sempre con un ritornello di
uno o tre versi; il cantore aveva una certa libertà nell'interpretare il
ritornello.
Il terzo fra i generi più importanti del
lirismo galiziano-portoghese è satirico, il cosiddetto
cantiga de escárnio
(satira controllata o indiretta) o
mal-dizer (invettiva diretta con
frequente uso di parole oscene). Di questi versi non ci è arrivata nessuna
musica, tuttavia ad alcune di esse possono essere adattate melodie di altre
cantigas per scopo rappresentativo, come recentemente è stato proposto.
Circa un decimo delle
cantigas
religiose (
Cantigas de Santa Maria) sono canti di preghiera relativamente
corti e sono scritte in forme diverse, mentre le altre
cantigas religiose
che narrano i miracoli sono più lunghe.
Le Cantigas laiche
Sfortunatamente, la maggior parte della musica
per le cantigas laiche si perse nei secoli che seguirono il crollo della
tradizione, intorno all'anno 1350. Si sa che solo due documenti sono
sopravvissuti: il
Vindel MS, un'unica pagina scritta nell'ultimo quarto
del tredicesimo secolo, ritrovata nel 1913 da Pedro Vendel, libraio di Madrid, e
che dal 1977 è diventato di proprietà della Biblioteca Pierpont Morgan di New
York; ed il
Sharrer MS, il frammento di un foglio staccato da un libro di
canzoni portoghesi andato perduto.
Il
Vindel MS comprende sette
cantigas de amigo attribuite al jongleur galiziano Martin Codax ed una di
queste è senza musica.
Situata a Vigo, sulla costa occidentale della
Spagna, vicino al confine con il Portogallo, le canzoni di Codax sembrano
appartenere ad un vero e proprio ciclo; le loro caratteristiche strutturali e
retoriche conferiscono ulteriore credito a questa ipotesi, come è stato
sostenuto da molti studiosi.