Introduzione

Nella civiltà feudale le frequenti occasioni della musica erano costituite da celebrazioni religiose, banchetti, calendimaggi, matrimoni, nelle chiese e nelle varie corti, quindi si praticava una musica colta , alta, suonata da trobadori nei castelli e cantata dai cori nella liturgia. Il ritmo era fondato su di una scansione ternaria che aveva come modello il numero tre, riferito alla perfezione della trinità. Il tenor era una note grave, su cui veniva costruita una linea melodica, ma non si suonava su di una tonalità bassa, bensi' secondo il modo, con un' improvvisazione sia per il canto sia per la musica; infatti le prime scritture risalgono all'anno 1000, vigendo la consuetudine della tradizione orale. Anche nel mondo popolare contadino e cittadino, la musica ha un rilievo importante nella quotidianità, perché si ripristina il calendario pagano, adattandolo alla religione cristiana, con riti per la propiziazione della fecondità e dell'abbondanza dei raccolti; quindi le festività religiose si sostituiscono a quelle pagane.
Il forte senso di appartenenza alla cattolicità, soprattutto durante e dopo le crociate, si manifesta anche nell'espressione delle laudi, i cui primi compositori sono San Francesco e Jacopone da Todi. Il Cantico delle Creature era accompagnata da musica, andata però perduta. Il culto della Vergine e di Gesù è centrale nel laudario di Cortona, la più importante raccolta di laudi italiane. Queste venivano recitate con accompagnamento musicale sul sagrato della chiesa, anticipatrici delle sacre rappresentazioni teatrali.
Anche nella penisola iberica, in epoca coeva ( nel 1200 circa, durante il regno di Alfonso X ) vengono composte Le Cantigas de Santa Maria, in gallego-portoghese, raccolta di 400 composizioni, cantate durante i pellegrinaggi a Santiago de Compostela. Si può parlare di multi-etnia, giacché si sente l'influenza araba, che si innesta sul filone delle musiche della cristianità. Nelle chiese la musica era occasione di aggregazione: ad esempio a Montserrat, i chierici lasciavano accennare passi di danza ai fedeli, su di un motivo che diventava canto liturgico. Anche le processioni costituivano un senso di intensa religiosità , si intonava un canto in onore della Madonna , guidato da un cantore e ripetuto fino a 40 volte, a cui i fedeli erano chiamati a rispondere in coro e tali funzioni religiose duravano mezza giornata.
Il testo sacro, in lode alla Trinità, a Dio , a Gesù. alla Madonna e al Creato , non è solo un intreccio di testo letterario e musicale ( si pensi alle Laudi) , ma anche di arte pittorica. Le pareti delle chiese venivano affrescate di episodi tratti dal Vangelo perché i dipinti si sostituivano ai libri, così rari e in mano a pochissimi eletti, quindi i fedeli potevano "vedere" e interiorizzare le scene evangeliche, imparando i precetti del Cristianesimo. In questi affreschi appaiono con insistenza angeli musicanti, strumenti musicali, pergamene con notazioni di note: ne è esempio mirabile la pittura grottesca, modulo ricorrente fino al Rinascimento.