Il riso nel
Medioevo
Nella vita dell'uomo medievale, un ruolo
fondamentale era riservato ai divertimenti di tipo carnevalesco, alle azioni ed
i riti connessi.
La festa dei folli (
festa stultorum), la festa dell'asino ed il carnevale
rappresentano alcune forme burlesche, nelle quali venivano compiute azioni
comiche sulla pubblica piazza. L'aspetto comico caratterizzava oltre alle feste
profane, anche tutte le feste a sfondo religioso come la "festa del tempio" o il
Carnevale. Dunque la cultura popolare carnevalesca era un'importante componente
della mentalità medievale. Bachtin affermò:"I divertimenti di tipo carnevalesco
e le azioni o i riti comici ad essi collegati, avevano un ruolo enorme nella
vita dell'uomo del MedioEvo. Oltre al carnevale (...) si celebrava la "festa dei
folli" e la "festa dell'asino"; ed esisteva anche uno speciale "riso pasquale"
libero, consacrato dalla tradizione. Inoltre, quasi tutte le feste religiose
avevano un loro aspetto comico, pubblico e popolare, anch'esso consacrato dalla
tradizione. (...) L 'atmosfera carnevalesca (..) regnava egualmente in alcune
feste agricole, come la vendemmia, che era celebrata anche in città. Il riso
accompagnava anche le cerimonie e i riti civili della vita di ogni giorno:
buffoni e stolti vi partecipavano sempre e parodia vano tutti i diversi momenti
del cerimoniale serio. (...) Tutte queste forme, organizzate sul principio del
riso, (...) sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo
mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande,
tutti gli uomini del MedioEvo e in essi vivevano in corrispondenza con alcune
date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo.
(...)".
L'elemento del riso è caratteristico di
tutte le culture, sin da quelle primitive, e si manifesta soprattutto nel
momento della festa.