La festa
popolare: la taverna di Arras
La
festa popolare -
intesa come
rovesciamento della festa di corte - trova la sua espressione
nella
taverna, che è tradizionalmente inteso come il luogo della
trasgressione per il mondo medievale. Nella multiforme piazza di Arras
confluiscono pluralità di mondi e di voci: il complesso intreccio del
Jeu
di Adam de la Halle gioca su una vasta intersezione di forme (tutte afferenti al
concetto di
festa) che in vario modo si declinano nella struttura
compositiva del
Jeu: la
festa del folle; la
cultura
carnevalesca; la
féerie; il seguito di Hellequin; la
parodia
liturgica). Qui rivolgiamo la nostra attenzione su quanto accade dopo che le
fate hanno abbandonato la scena. Il frate svegliandosi si rende conto di essere
a stomaco vuoto e per la fede che deve a sant'Acario non vuole andarsene prima
di aver mangiato.
Parte esattamente da
questo punto il momento della
festa popolare ambientata nella taverna di
Raul il Guardiano. E' un altro mondo che si apre sulla multiforme piazza di
Arras.
NANNI IL COMMERCIANTE
Frate, volete fare una
cosa buona? Andiamo da Raul il Guardiano:
ha ancora qualche avanzo
di ieri, può ben darsi che ce ne dia.
IL FRATE
Ben volentieri. Chi mi ci
condurrà?
NANNI IL COMMERCIANTE
Nessuno è più adatto di
me. Credo che là troveremo riunita
un'allegra compagnia,
dove nessuno viene alle mani: Adamo, il
figlio di maestro Enrico,
Vitellino e Ricchezza Tuttodoro, ed Egidio il
Piccolo, credo.
IL FRATE
Per l'onnipotente, sono
d'accordo; tanto più che i miei affari vanno
bene. To'! Ecco una
frittella: tieni! Me l'ha offerta un tale, un
poveraccio. Non te la
metterò in conto, sta' sicuro. Anzi, questo
servirà d'antipasto.
NANNI
Andiamocene prima che la
gente abbia invaso l'osteria. Guardate,
la tavola è già pronta ed
ecco là in parte Ricchezza. Ricchezza,
avete visto l'oste?
RICHIERI
Sì, è qua dentro.
Rauletto!
L'OSTE
Eccomi.
NANNI
Chi si occupa di spillare
il vino? E' finito?
L'OSTE (al frate)
Siete il benvenuto,
monsignore! Per sant'Egidio, voglio festeggiarvi! Che sappiate cosa vendiamo in
questa città. Assaggiate, ho la licenza degli scabini.
IL FRATE
Volentieri, versate
dunque!
L'OSTE
Che vino, eh? Di simile
non se ne beve mica in convento! E vi garantisco che non è mica arrivato
quest'anno da Auxerre.
RICHIERI
Portatemi dunque un
bicchiere, ve ne prego, e sediamoci. Il boccale lo metteremo su questa
sporgenza.
EGIDIO
D'accordo.
RICHIERI
E chi vi chiede niente,
Egidio? Non si può più stare in pace!
EGIDIO
Non è da voi, Richieri.
Non mi posso rallegrare proprio di voi. Che succede? Monsignor sant'Acario ha
fatto forse miracoli qua dentro?
L'OSTE
Egidio, siete andato
fuori di testa, forse? State zitto! Andate al diavolo!
EGIDIO
Bene, caro oste, non
parlo più. Nanni, domandate a Rauletto se ha qui qualche avanzetto di ieri sera
chiuso in dispensa.
L'OSTE
Sì, un'aringa di Yarmout,
nient'altro, Egidio; vi sento bene.
EGIDIO
Intanto questa è la mia,
la riconosco.(s'impadronisce dell'argilla) Nanni, ora chiedete la vostra.
L'OSTE (a Egidio)
Giù le zampe, te lo
ordino e dividi l'argilla con tutti. Non sta bene gettarsi come lupi sul
mangiare.
EGIDIO
Be', è solo per ridere!
L'OSTE
Allora mettete giù
l'argilla.
EGIDIO IL PICCOLO
Ecco, non ci metterò
bocca.(la posa) Assaggerò invece un po' di questo vino, prima che vada in secca.
L'hanno di certo tagliato con l'acqua, e sa anche un po' di rabboccatura.
L'OSTE
Non sparlare del nostro
vino, Egidio, siate un po' gentile. Siamo della stessa compagnia, non trovateci
da ridire.
(…)
RICCHEZZA
Guarda, il frate si è
addormentato!
L'OSTE
E ora ascoltatemi tutti:
mettiamogli in conto tutto il debito; diremo che Nanni ha giocato per lui.
IL FRATE
(si sveglia) Ah, Dio mio,
come ho fatto tardi! Oste, come stiamo col conto?
L'OSTE
Mio caro, è un debito da
poco non avrete difficoltà a pagare in contanti qui dentro. Non preoccupatevi,
ci penso io.(calcola)Mi dovete dodici soldi. Di ciò ringraziate il vostro amico
che li ha perduti per conto vostro.
Tratto da: Adam de la
Halle,
Teatro, la commedia di Robin e Marion La pergola, pp.355-367
Venezia Marsilio editori
2004
Tratto da
Giuseppe Noto, Appunti su rapporti tra Jeu de la Feuillée di Adam de la Halle
e la cultura carnevalesca.
Dipartimento
delle scienze letterarie e filologiche dell'università di Torino.
(Disponibile on line sul
sito:
http://hal9000.cisi.it/)