LE PERCUSSIONI NEL MEDIOEVO

INTRODUZIONE

L'importanza delle percussioni nella musica, è fondamentale per poter avere una ritmica precisa nella musica da ballo e in quella di intrattenimento, un po' meno in quella da "ascolto"
Noi prendiamo in considerazione le percussioni che venivano comunemente usate nel medioevo.
Conosciamo diversi tipi di tamburi, tramite le iconografie che sono giunte fino a noi.

CLASSIFICAZIONE

  1. In generale i tamburi erano a doppia membrana con fusto (TABOR) e venivano suonati con della bacchette ricurve.
    Essi erano a fusto alto e fusto basso, legati con cordicelle che avevano la funzione di tiraggio delle pelli.
    Il loro uso è per esecuzioni di musica all'aperto, soprattutto con strumenti di alta cappella.

  2. Tamburo mono pelle a cornice, chiamato TAMBURIN o BENDIR, che veniva suonato con le dita e usato anche nelle esecuzioni di bassa cappella, negli accompagnamenti leggeri con ritmi elementari, nelle danze e nella musica di ascolto.
  1. Tamburo mono pelle a cornice con piattini che prende il nome di TAMBURELLO BASCO o TIMBREL, che era suonato sempre con le dita, percotendo non solo la pelle, ma anche percotendo i piatti di risonanza.
  1. Tambura di forma quadrata chiamato ADUFE

  2. Tamburo a calice: Darabukka, con scafo in ceramica o in terracotta, con la membrana di copertura allacciata al fusto, in pelle di pesce (razza). Usato sotto la corte di Alfonso X el Sabio, viene suonato con le dita.

  3. Tamburo doppio con "caldara" in metallo: Naccara. Il fusto oltre che in metallo può essere in terracotta ed esse hanno svariate dimensioni, da molto piccole a molto grandi, di solito si legano alla cintura e vengono suonate con due bacchette diritte.

  4. Cimbali , dei sonagli e sono piccoli piattini che vengono allacciati alle dita e percossi tra di loro,. I cimbali erano suonati prevalentemente dalle donne.

  5. Il Triangolo era un pezzo di ferro piegato con inseriti dei piccoli anellini e veniva percosso con una bacchetta

  6. Castagnette strumento in legno, formato da bacchette che erano battute tra di loro

  7. Rota tintinnabulis, campane intonate di piccole dimensioni, messe secondo la scala musicale e suonate con delle bacchette (già in uso nel 1200)

  8. Santur (o Canum), strumento a più corde, con cassa di risonanza, e suonato percuotevo la corde con bacchette ricurve, o con ditali con penna d'oca sulla punta.

  9. Tamburino di Bearn (associato al "flauto a tre buchi"), tamburo che veniva suonato contemporaneamente dallo stesso musicista insieme al flauto.


Il "tamburello con sonagli" (tamburello basco) è rappresentato in scene di "danza vocale", ovvero di "canzoni a ballo", come descrivono i due affreschi: "Gli effetti del buon governo" di Ambrogio Lorenzetti, nel Palazzo Pubblico di Siena, e la "Danza delle donzelle nel giardino d'amore" di Andrea di Bonaiuto, nella Cappella degli Spagnoli in Santa Maria Novella a Firenze.

Altre immagini ci mostrano piccoli ensemble di musicisti: formazioni di due o più "vielle"; coppia di "liuti"; duo di "liuto ed arpa"; combinazione varia di "strumenti a fiato e tamburello".
Ventinove miniature mostrano coppie di suonatori che suonano uno stesso strumento (a corda, a fiato, ad arco, e percussioni); sei raffigurano un suonatore singolo di: "viola media", "concerto di campane", "organo portativo", "cetra", "cornamusa grande", "carillon di campanelli"; infine altre sei miniature rappresentano coppie di strumentisti che suonano strumenti differenti, tra questi compare (nella cantiga n. 300) l'unica immagine del tamburo "a calice", chiamato darabukka.

Possiamo certamente capire che l'uso delle percussioni nella musica medievale non era certamente indispensabile, ma serviva in alcuni casi come "metronomo".
I ritmi medievali, essendo molto semplici, potevano essere eseguiti da qualsiasi persona che non fosse musicista di professione.
La tecnica si basava su un suono grave chiamato DUM che si ottiene percotendo il centro della pelle e un TA che si ottiene percotendo il bordo della pelle tesa sulla cornice.