FaD: Caratteristiche, Strumenti, Opportunità

Roberto Poggi, Facoltà di Scienze Politiche Università di Torino
FaD

Sommario a cura dell'UCIIM

  1. I diversi usi delle reti nella formazione continua e a distanza (FaD):
    • quelli in cui la telematica è vista prevalentemente come strumento per accedere al materiale educativo - didattico da usarsi in autoistruzione;
    • quelli in cui la rete è invece intesa come ambiente virtuale che consente agli attori di partecipare ad un evento formativo, interagendo in vere e proprie comunità di apprendimento.

  2. Da che cosa dipende l'efficacia di un'azione didattica a distanza?
    L'efficacia di una azione didattica a distanza è legata in massima parte alla bontà dei materiali didattici che devono essere organizzati in un percorso testuale o multimediale. I materiali didattici strutturati non devono però essere intesi come la riproduzione in formato elettronico dei lucidi degli appunti del docente. Il processo che porta alla strutturazione dei materiali nasce da un preciso progetto didattico e dalla conoscenza delle potenzialità degli strumenti tecnologici impiegati nella FaD.

  3. Come deve essere strutturato un percorso di Formazione a Distanza che coinvolga in modo efficace gli studenti?
    In sintesi, un percorso strutturato che coinvolga lo studente deve rispettare alcuni punti qualificanti.
    • Motivare lo studente
    • Specificare ciò che lo studente deve apprendere ed in quali tempi.
    • Sollecitare lo studente a richiamare ed applicare conoscenze precedenti.
    • Fornire documenti ed informazioni tenendo conto delle potenzialità e delle caratteristiche degli strumenti a disposizione.
    • Offrire supporto e feedback
    • Controllare la comprensione.
    • Essere modulare, in modo tale da garantire approfondimenti e stimoli agli studenti migliori ed occasioni di recupero agli studenti in difficoltà.

  4. Che cosa sono i "modelli misti" nella Formazione a Distanza?
    I modelli misti sono quelli in cui la formazione tradizionale in presenza si avvale di materiali didattici strutturati, fruibili in rete con l'aggiunta di strumenti di interazione a distanza che garantiscano la comunicazione tra docenti e studenti e tra gli studenti stessi.
    Schematicamente la formazione mista prevede un processo ciclico articolato in tre momenti:
    1. interventi in presenza di tipo tradizionale (tipo lezioni frontali);
    2. fasi di apprendimento individuale, basate sull'uso di materiali didattici strutturati e non, erogati a distanza;
    3. attività in rete, incentrate su esercitazioni, discussioni e produzioni collaborative.

  5. Quali sono gli strumenti a disposizione per gestire l'interazione in rete?
    • Rispetto a finalità didattiche ed educative, la posta elettronica e le mailing list (liste di distribuzione di messaggi di posta elettronica) si rivelano insufficienti e difficili da gestire. Inoltre limitano le possibilità di confronto e di dibattito tra i soggetti coinvolti, rendendo confuso l'intrecciarsi dei temi trattati, con la conseguenza di indurre quell'effetto di disorientamento dello studente a cui abbiamo già fatto cenno.
    • Limiti ancor più marcati mostra la chat, in cui il dialogo in tempo reale, oltre ad impedire la suddivisione ragionata dei temi dibattuti, inibisce ogni stimolo alla riflessione ed alla rielaborazione.
    • Nettamente più funzionale è invece l'uso dei web forum e dei sistemi di computer conferencing, caratterizzati da un meccanismo a bacheca, in cui la comunicazione può essere agevolmente organizzata, ordinata, suddivisa per temi, moderata ed orientata dal docente remoto.

  6. Di quali competenze devono essere in possesso docenti e studenti?
    • Per gli studenti, in linea generale, data l'interfaccia friendly dei forum e dei sistemi di computer conferencing, una alfabetizzazione informatica è un requisito più che sufficiente per l'avvio delle attività in rete.
    • Più delicato è invece il problema delle competenze sul versante dei docenti.
      La progettazione, l'erogazione, il monitoraggio e la valutazione di corsi in modalità e-learning richiedono competenze specifiche. Soprattutto rispetto alla fase di erogazione del corso, non è irrilevante che i docenti stessi abbiano sperimentato come discenti gli strumenti scelti per lo svolgimento di attività didattiche interattive. Infatti soltanto l'uso degli strumenti può rivelarne con chiarezza limiti e punti di forza.
    • L'acquisizione di diverse competenze dà luogo a diverse figure professionali che devono interagire nella Fad. Ecco alcuni esempi:
      • sistemista esperto della piattaforma hardware e software che garantisce la protezione delle comunicazioni, la pubblicazione e la manutenzione dei materiali in rete;
      • docente esperto in progettazione didattica, con una esperienza specifica in ambito FaD;
      • docente esperto della materia oggetto del corso;
      • docente/tutor capace di gestire, moderare ed orientare l'interazione in rete;
      • programmatore di pagine web e di documenti multimediali.

Le categorie della formazione a distanza

Nel tentativo di schematizzare un dibattito ancora in larga misura aperto, possiamo individuare due macrocategorie in cui collocare i diversi usi delle reti nella formazione continua e a distanza (FaD): quelli in cui la telematica è vista prevalentemente come strumento per accedere al materiale educativo-didattico da usarsi in autoistruzione e quelli in cui la rete è invece intesa come ambiente virtuale che consente agli attori di partecipare ad un evento formativo, interagendo in vere e proprie comunità di apprendimento.

I due approcci appena delineati non si escludono a vicenda, né sono posti su di una scala di valore, ma possono, e talvolta devono, convivere ed integrarsi, a condizione che il loro uso sia consapevole e si inserisca in un preciso quadro progettuale.

Gli esperti di didattica a distanza attingono solitamente ad un vasto repertorio di acronimi1 per indicare la gamma di sfumature che va dalle strategie di apprendimento basate sui materiali didattici all'apprendimento in rete che pone lo studente al centro del processo formativo.

Siamo convinti che in una fase di avvio di un progetto articolato di didattica a distanza tale repertorio rischi di distogliere l'attenzione dal vero problema, cioè la definizione degli obiettivi didattici. In questo senso l'eccesso di categorizzazioni crea rigidità che frenano lo sviluppo dei progetti ed induce confusioni, complica la scelta degli strumenti tecnologici di supporto.

Va inoltre considerato che molto spesso le varie formule impiegate per indicare e descrivere le sfumature dell'apprendimento in rete tendono a porre l'accento sugli aspetti strumentali, sulla rete di computer da allestire, lasciando scivolare in secondo piano l'importanza della rete di interrelazioni da creare tra i soggetti coinvolti nel processo formativo. La rete è prima di tutto una rete di individui, gli aspetti tecnico-strumentali devono essere sempre ad essa subordinati.

Gli strumenti della FaD

Quali materiali didattici?

Questa è la domanda cruciale nell'elaborazione di qualsiasi progetto didattico.

La ricchezza e la vastità di Internet possono generare false illusioni. Imparare navigando liberamente la rete è certamente possibile, ma a condizione che i soggetti coinvolti siano in grado di provvedere autonomamente ai propri bisogni conoscitivi ed abbiano una matura capacità critica, tale da discernere adeguatezza ed autorevolezza delle informazioni reperite. L'uso di Internet è dunque uno strumento potente che deve essere opportunamente finalizzato. Può offrire ottimi risultati se applicato alla formazione continua degli adulti in campo professionale, ma male si adatta ad altri contesti didattici.

Gli studenti, di qualsiasi grado, necessitano di una guida di un quadro di riferimento che li orienti nella lettura e nell'analisi dei materiali didattici. Senza questo filo conduttore la didattica a distanza rischia di non produrre alcun valore aggiunto. Per molti aspetti la navigazione libera su Internet e la distribuzione di materiali didattici non strutturati, non organizzati si equivalgono, nel senso che possono generare disorientamento e dispersione. Ciò non significa ovviamente che link selezionati o singoli documenti di approfondimento siano da ritenersi dannosi o inutili.

L'efficacia di una azione didattica a distanza è legata in massima parte alla bontà dei materiali didattici che devono essere organizzati in un percorso testuale o multimediale. I materiali didattici strutturati non devono però essere intesi come la riproduzione in formato elettronico dei lucidi degli appunti del docente. Il processo che porta alla strutturazione dei materiali nasce da un preciso progetto didattico e dalla conoscenza delle potenzialità degli strumenti tecnologici impiegati nella FaD.

È naturale che si approdi alla multimedialità ed ad all'interattività dei materiali gradualmente, attraverso la sperimentazione, occorre tuttavia avere una piena consapevolezza delle specificità imposte dalla fruizione in rete.

Nulla può essere dato per implicito allo studente a distanza che ha l'esigenza di capire, in qualunque momento del percorso formativo, dove si trova, l'obiettivo delle attività che via via gli vengono proposte ed il livello di progressione delle proprie conoscenze rispetto ai contenuti del corso.

In sintesi, un percorso strutturato che coinvolga lo studente deve rispettare alcuni punti qualificanti. Queste sintetiche notazioni mostrano chiaramente la complessità del lavoro preparatorio per l'avvio di una sperimentazione di attività didattiche a distanza.

Quale interazione?

Fino a questo momento ci siamo soffermati soltanto sulla prima tipologia di FaD, quella cioè incentrata sulla distribuzione di materiale didattico, analizziamo ora l'apprendimento in rete.

Riteniamo che i modelli puri di apprendimento in rete, tipici della formazione continua degli adulti, in cui la condivisione del vissuto personale, in relazione all'argomento di studio, può avere un ruolo molto positivo a vantaggio dell'intero processo formativo, male si adattino al mondo della scuola. Decisamente più interessanti e ricchi di stimoli ci paiono invece i modelli misti, in cui la formazione tradizionale in presenza si avvale di materiali didattici strutturati, fruibili in rete con l'aggiunta di strumenti di interazione a distanza che garantiscano la comunicazione tra docenti e studenti e tra gli studenti stessi.

Schematicamente la formazione mista prevede un processo ciclico articolato in tre momenti:

  1. interventi in presenza di tipo tradizionale (tipo lezioni frontali);
  2. fasi di apprendimento individuale, basate sull'uso di materiali didattici strutturati e non, erogati a distanza;
  3. attività in rete, incentrate su esercitazioni, discussioni e produzioni collaborative.
Anche rispetto al modello misto la progettazione del corso è di fondamentale importanza. Occorre infatti predisporre un buon bilanciamento tra le attività in presenza e quelle da proporre a distanza, in modo tale che le une siano funzionali alle altre e viceversa. In particolare, se le attività in presenza non gettano le basi per la successiva attività a distanza, chiarendo obiettivi, tempi e risultati attesi, l'interazione in rete può diventare esangue e perciò poco stimolante per gli studenti e, soprattutto poco efficace sul piano didattico.
Il confronto e la discussione in rete riformulano sia il rapporto tra lo studente ed il docente sia tra gli studenti, facendo emergere spunti preziosi per la didattica. Al riparo della rete, per così dire, lo studente si sente maggiormente libero di proporre e di condividere la propria rielaborazione dei testi e dei materiali didattici oggetto del suo studio individuale.
Sull'altro versante, il docente ottiene una sorta di mappa, precisa e puntuale, delle criticità dei percorsi individuali che gli consente di intervenire più agevolmente, riorientando, chiarendo e specificando i contenuti trasmessi durante il corso.
La difficoltà sta nell'avviare la discussione, nel rompere gli schemi tradizionali del confronto in presenza.

Quali strumenti di interazione?

Il ventaglio degli strumenti a disposizione per gestire l'interazione in rete è molto ampio. Per operare delle scelte occorre, ancora una volta, prendere le mosse da un progetto didattico ben delineato. Soltanto su queste premesse gli strumenti possono essere individuati e modulati.

Rispetto a finalità didattiche ed educative, la posta elettronica e le mailing list (liste di distribuzione di messaggi di posta elettronica) si rivelano insufficienti e difficili da gestire. Inoltre limitano le possibilità di confronto e di dibattito tra i soggetti coinvolti, rendendo confuso l'intrecciarsi dei temi trattati, con la conseguenza di indurre quell'effetto di disorientamento dello studente a cui abbiamo già fatto cenno.

Limiti ancor più marcati mostra la chat, in cui il dialogo in tempo reale, oltre ad impedire la suddivisione ragionata dei temi dibattuti, inibisce ogni stimolo alla riflessione ed alla rielaborazione.

Nettamente più funzionale è invece l'uso dei web forum e dei sistemi di computer conferencing, caratterizzati da un meccanismo a bacheca, in cui la comunicazione può essere agevolmente organizzata, ordinata, suddivisa per temi, moderata ed orientata dal docente remoto.

L'aspetto cruciale da sottolineare è che questi strumenti di interazione permettono agli studenti lo svolgimento di attività parallele: pubblicazione di messaggi e di testi, discussioni, sondaggi, produzioni collaborative.

Va infine considerata l'importanza della modularizzazione e della personalizzazione dei percorsi formativi, grazie alle potenzialità progettuali offerte dal meccanismo a bacheca. In estrema sintesi, qualsiasi percorso formativo può essere scomposto nelle sue parti e prevedere sbarramenti e deviazioni obbligate in funzione sia del recupero, sia della gratificazione di gruppi selezionati di studenti.

Quali competenze?

L'avvio di un progetto di didattica a distanza deve necessariamente fare i conti non solo con le risorse da mettere in campo, ma anche con le competenze.

Il primo ostacolo è rappresentato dagli studenti stessi. Non è affatto scontato che gli studenti padroneggino l'uso degli strumenti tecnologici indispensabili per accedere ad un corso erogato a distanza. Va tuttavia osservato che, in linea generale, data l'interfaccia friendly dei forum e dei sistemi di computer conferencing, una alfabetizzazione informatica è un requisito più che sufficiente per l'avvio delle attività in rete.

Più delicato è invece il problema delle competenze sul versante dei docenti.

La progettazione, l'erogazione, il monitoraggio e la valutazione di corsi in modalità e-learning richiedono competenze specifiche. Soprattutto rispetto alla fase di erogazione del corso, non è irrilevante che i docenti stessi abbiano sperimentato come discenti gli strumenti scelti per lo svolgimento di attività didattiche interattive. Infatti soltanto l'uso degli strumenti può rivelarne con chiarezza limiti e punti di forza.

Ciascun docente ha sperimentato l'essere allievo in presenza e, accingendosi a preparare una lezione, consciamente o inconsciamente, fa appello a questa esperienza quando cerca di porsi nelle condizioni dei propri uditori. Quanti docenti hanno invece sperimentato l'essere allievi di corsi erogati a distanza, basati su materiali pensati per essere fruiti senza un supporto diretto?

Ecco perché la strada più efficace è quella di formare i futuri docenti/tutor on line adottando le tecniche della formazione a distanza per dar loro modo di provarne in prima persona vantaggi e svantaggi, osservandoli dal lato del corsista.

Anche lasciando da parte le difficoltà specifiche della fase di erogazione, non si può comunque trascurare che la realizzazione di corsi on line è il frutto dell'incontro di diverse competenze che corrispondono a diverse figure professionali. Ecco alcuni esempi:

Risulta perciò evidente che una struttura scolastica che voglia avviarsi sul terreno della sperimentazione della didattica a distanza debba preoccuparsi non solo della scelta dell'infrastruttura tecnologica, ma anche della creazione di uno staff, di un gruppo di lavoro, di una redazione che garantisca questo intreccio di competenze.

Va infine osservato che, seppur con vincoli progettuali diversi, ogni disciplina può fare proficuamente ricorso agli strumenti ed alle tecniche della FaD. Diventa quindi essenziale che una redazione, un gruppo di lavoro coordini e guidi le esperienze, in modo tale da evitare che i docenti della varie discipline procedano in ordine sparso con il rischio di disperdere energie e risorse. La mancanza di coordinamento e di continuità non è senza conseguenze neppure sul versante studenti; essi si trovano infatti costretti ad un adattamento, spesso dispersivo, a strumenti e metodologie che variano da docente a docente da disciplina a disciplina.

Non si tratta ovviamente di negare le peculiarità delle singole discipline o di ingessare la creatività e la sperimentazione, quanto piuttosto di creare uno spirito di sistema, in cui alla continuità dell'infrastruttura tecnologica segua una certa omogeneità degli approcci metodologici.

Un esempio di coordinamento: la Facoltà di Scienze Politiche

A partire dal 1998, la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Torino si è impegnata, rispondendo alle esigenze degli studenti-lavoratori, nell'erogazione di corsi a distanza, finalizzati non solo all'approfondimento di tipo seminariale, ma anche al recupero delle competenze.

Grazie al lavoro di una redazione costituita ad hoc, si è proceduto alla definizione di un impianto progettuale capace di accogliere, armonizzare e valorizzare le peculiarità delle diverse discipline e gli orientamenti didattici dei diversi docenti.

Il risultato di questo sforzo, a cui chi scrive ha partecipato in prima persona in qualità di membro della suddetta redazione, è stata la creazione di una serie di siti Internet2, ciascuno dedicato ad una disciplina, accomunati però da una architettura della comunicazione condivisa3.

Ad un'analisi superficiale colpisce soltanto la continuità degli aspetti grafici, prestando maggiore attenzione emerge con chiarezza una comune struttura logica che organizza i diversi contenuti disciplinari, accompagnando ed orientando lo studente.

Accanto a tali siti, destinati a contenere materiali didattici strutturati4 e non strutturati, è stata predisposta, mantenendo ferme le suddivisioni disciplinari, un'area dedicata all'interazione tra docenti e studenti, modulabile a seconda degli obiettivi didattici del corso5.

Tale impianto progettuale generale si spiega soprattutto in relazione alla gradualità che deve caratterizzare il passaggio dalla didattica tradizionale alla didattica a distanza. Cercando di delineare un iter di sviluppo si può ritenere che l'obiettivo più immediato coincida con la pubblicazione in rete di materiali didattici non strutturati, per esempio di approfondimento e di supporto rispetto allo studio, a cui seguano la strutturazione degli stessi in percorsi autoconsistenti ed infine l'interazione nelle sue varie sfumature di intensità. Questo iter consente di creare un filo di continuità tra le varie discipline che non disorienta lo studente e tiene conto dei diversi tempi di rielaborazione degli approcci didattici da parte dei docenti.

Il caso della Facoltà di Scienze Politiche pone dunque in rilievo l'importanza, attraverso la mediazione di una redazione, della condivisione delle esperienze e della graduale, ma costante, ricerca di una omogeneità metodologica.

Conclusioni: i vantaggi della FaD

L'uso della telematica nella formazione a distanza è spesso interpretato come un modo rapido ed economico per raggiungere i fruitori del prodotto formativo. In quest'ottica, le reti vengono intese come meri canali di distribuzione di massa. Negli ultimi anni tuttavia si sta consolidando l'idea che l'efficacia didattica della telematica si concretizzi non tanto nel sostituire il telefono o il servizio postale, quanto piuttosto nella capacità di realizzare nuove forme di interazione a distanza, attraverso l'allestimento di aule virtuali che consentano al singolo una attiva partecipazione anche dalla propria residenza o sede di lavoro o di studio. La rete viene quindi concepita non solo come strumento di trasmissione delle informazioni, ma anche e soprattutto come "luogo" in cui dar vita ad un processo di insegnamento/apprendimento, connotato da una elevata interattività fra tutti gli attori coinvolti (studenti, tutor, docenti).

Ciò che caratterizza sempre più la didattica a distanza di nuova generazione non è l'asincronia quanto piuttosto l'interattività, la condivisione che stimolano la partecipazione degli studenti, consentendo sia il consolidamento, sia il recupero delle conoscenze e delle competenze. Anche la didattica tradizionale fa ricorso a strumenti asincroni, si pensi banalmente ai compiti a casa, tuttavia incontra notevoli difficoltà sul terreno del coinvolgimento degli studenti.

L'utilizzo dunque delle reti telematiche non è né trasparente né neutrale, ma può incidere qualitativamente sull'educazione.

L'annullamento delle barriere di spazio e di tempo non costituisce dunque l'unico punto di forza della FaD. La grande opportunità offerta dalle tecniche e dalle metodologie della didattica a distanza consiste piuttosto nel fornire un potente stimolo alla maturazione dello spirito critico attraverso il confronto, la comparazione delle informazioni, l'uso della multimedialità. La FaD, sia essa intesa come semplice distribuzione di materiali didattici finalizzati all'approfondimento ed al recupero di competenze, sia essa intesa come rete di interazioni, impone una ridefinizione del modello di trasmissione della conoscenza che valorizzi lo studente come soggetto attivo e critico.

Bibliografia

Note

  1. Ecco alcuni degli acronimi più diffusi. CBT (Computer Based Training) indica di solito i corsi che si basano su materiali didattici installati su computer locali o salvati su CD ROM. LMS (Learning Management Systems) si riferisce agli ambienti software per la pubblicazione e l'erogazione di materiali didattici. WBT (Web Based Training) o IBT (Internet Based Training) descrivono quei corsi di formazione che fanno uso delle tecnologie Internet e dei servizi messi a disposizione dalla rete: forum, gruppi di discussione, chat, condivisione di documenti ecc.
  2. Si veda la sezione " I corsi ed i materiali". Link: www.sponline.unito.it
  3. Per cogliere tale architettura della comunicazione consiglio di visitare il sito di Storia Moderna da me curato. hal9000.cisi.unito.it/wf/FACOLTA/Scienze-Po/Didattica-/I-corsi-ol/Storia-mod1/index.htm
  4. Come esempio di materiale didattico strutturato si veda l'ipertesto da me creato per un seminario dedicato a Voltaire. hal9000.cisi.unito.it/wfprog/GetURL.exe?ID=67953&type=1
  5. Si veda la sezione "Didattica Interattiva". www.sponline.unito.it. Tale area, per ovvie ragioni di privacy, è protetta da password.

Link consigliati

Istituto di Tecnologie Didattiche del C.N.R. di Genova

Open University inglese, primato in Europa nel campo della didattica a distanza.

Scienze Politiche a Torino:
Didattica a distanza.
Master in Peacekeeping.

IMS (Instructional Mangement Systems)
, consorzio di organizzazioni che lavorano per fissare standard per i sistemi educativi basati sul web.

Portali per e-learning:
Hungry Minds
Masie.com
Brandonhall.com
TrainingSupersite.com.