CATTEDRALE DI CHARTRES
Sorge su un parallelo geografico (48°26'53"la cui lunghezza di un grado è di 74
chilometri. La lunghezza della navata della chiesa è
di 74 metri (millesima parte) e quella del coro di 37 metri (duemillesima parte)
e 37 metri è alta la volta ed altrettanto profondo il pozzo celtico.
Il terzo, tra i costruttori, fu Goffredo di Lèves,
vescovo di Chartres. Anch’egli, come Suger, faceva parte dei più intimi
consiglieri del Re di Francia, Luigi VI. Attivissimo, partecipò a più di dieci
concili e, come Suger e Enrico, mise mano alla sua cattedrale, ristrutturandola
secondo i nuovi canoni. Sotto di lui, la scuola di Chartres passò il periodo di
massimo splendore. Nel 1134 vi fu un grande incendio che distrusse parte della
chiesa romanica ideata dal vescovo Fulberto nell’XI secolo. In quello stesso
anno iniziarono i lavori di ristrutturazione, che interessarono la facciata. In
particolare, fu rilevante la realizzazione del magnifico Portail Royal, il
portone d’ingresso, archivoltato, adornato da figure di santi e martiri
inscritti in lunghe lettere "I", ad imitazione dei codici miniati borgognoni e
cistercensi. Anche qui, si seguirono precise regole matematiche e geometriche.
Figura principale, in questo caso, fu il pentagono. Un pentagono di lato 16, 44
mt., da cui si ricavarono le misure: 13, 99 (raggio della circonferenza in cui è
inscritto), 32,90 (la somma di due lati, circa) e 8,64 (lunghezza del lato di un
decagono inscritto nella stessa circonferenza).
I
pilastri vennero innalzati per 8.64 mt., inoltre, ritroviamo la grandezza di
13,85 mt. sia per la distanza tra le colonne della navata centrale, sia per
l’altezza dei pilastri delle navate laterali. Se dividiamo 16,44 per 10,
otteniamo 1,644, che si avvicina moltissimo al numero aureo 1,618 (φ). È
risaputo, infatti, che tale grandezza venne usata dai costruttori delle
cattedrali gotiche. Prendiamo in esame ancora il pentagono usato a Chartres: se
dividiamo una qualsiasi diagonale per il lato del pentagono, otteniamo ancora il
numero aureo. La proporzione perfetta, che ottenne anche il matematico Leonardo
Fibonacci (1170, 1240), creando una serie di numeri in cui il successivo è
sempre la somma dei primi due (1 1 2 3 5 8 13 21 34 55…). Se dividiamo un numero
per il suo precedente, otteniamo, ancora una volta, il numero aureo, 1,618… A
quanto sembra, tale numero, ricorrerebbe molto spesso nella storia dell’umanità
e sarebbe alla base della proporzione perfetta, dell’armonia. Quindi, sarebbe
possibile ritrovarlo anche in natura. Basti vedere al microscopio un fiocco di
neve, per capire quanto sia "geometricamente" perfetta la natura. Già conosciuto
da Fidia, il più grande scultore e "architetto" dell’antichità classica, si dice
fosse stato scoperto da Ippaso da Metaponto, vissuto nel V secolo a.C., e che,
perciò, venne scomunicato dalla sua setta e lasciato morire in mare. Ciò, perché
era stato visto come un sovvertitore dell’ordine, della tradizione. Ciò che
sarebbe accaduto ancora quasi mille anni dopo con l’inquisizione. La storia, da
che mondo è mondo, si ripete. Quindi, anche i costruttori di Chartres
conoscevano la "sezione aurea" e la applicarono per la costruzione della
cattedrale. Chartres era anche un grande centro di studi. Qui, si studiavano i
manoscritti greci e arabi che giungevano dall’oriente e dalla Spagna (fino
all’inizio del XIII secolo, ancora musulmana). Qui, i filosofi e gli studiosi
cristiani, appresero molte nozioni scientifiche appartenenti ad altre culture,
facendole proprie. Forse, tramite questi scritti, appresero del numero aureo e
di altri segreti architettonici. Segreti che, successivamente, dovettero essere
custoditi e trasmessi a successori. Per questo motivo, nacquero le logge
massoniche, si pensa, proprio nello stesso periodo in cui venne ristrutturata
Chartres. Sarebbe stato impensabile costruire un’opera del genere senza
l’organizzazione simile. Nel 1194, un grande incendio distrusse gran parte della
città di Chartres, compresa la cattedrale. Rimase in piedi solamente la
facciata. Fin da tempo immemorabile, in essa era custodita una grande reliquia,
il manto che la Madonna, secondo la tradizione, avrebbe indossato alla nascita
di Gesù. Supponendo che esso fosse andato in fiamme assieme al resto
dell’edificio, il popolo di scoraggiò. Bastò mostrare il manto alla folla per
ridestare gli animi della gente e indurli a collaborare per la ricostruzione.
Importanti furono i contributi del vescovo Rinaldo di Mouçon ed il cardinale
Melior di Pisa, in visita in quegli anni in Francia. Grazie al loro sostegno, si
lavorò assiduamente alla cattedrale e, in breve tempo, fu di nuovo in piedi.
Venne ultimata nella prima metà del XIII secolo. I diversi elementi
architettonici della cattedrale furono basati sulla geometria sacra e sul
simbolismo numerico: dal "fiore della vita" alla cosiddetta Vesica piscis, dalla
Stella di David al cubo di Metraton, dalla sezione aurea alla spirale di
Fibonacci.
La
scienza della geometria sacra riprese particolare interesse nell’architettura
gotica in quanto era convinzione presso gli architetti ed i costruttori
medioevali che nel numero si nascondessero le chiavi occulte del creato. Le
divine proporzioni, un po’ dimenticate dopo le opere della Grecia classica e
successivamente alle scelte della civiltà romana vengono qui riprese come
riscoperta delle leggi della geometria dell’universo e della matematica e questo
connubio fu il germe concreto dello sviluppo dell’architettura gotica. Per i
maestri dell’arte che avevano innalzato le cattedrali fino al cielo il vero
mistero era condensato nell’architettura stessa perché era la struttura
dell’edificio a vibrare all’unisono con le frequenze dell’energia della
creazione. Le proporzioni perfette che sono costantemente verificabili nella
pianta, nella sezione e nelle facciate, anche in quelle laterali ci riconducono
alla divina proporzione. Il rettangolo aureo è costantemente ripercorribile dal
transetto alle tre navate iniziali, dal transetto alle navate successive fino al
coro. Le proporzioni perfette del tutto sono in grado di "determinare un nuovo,
diverso stato di coscienza dentro di noi, una condizione di piacere estetico
diffuso, una sorta di inno alla gioia della mente" (W. Anderson) e ciò soltanto
attraverso l’architettura a cui poi si aggiungono le parti decorative
dell’edificio.
Possono essere anche ritenuti significativi i
messaggi esoterici (ma comunque legati e vincolati alla geometria) che emergono
dall’architettura della cattedrale di Chartres in particolare l’iscrizione di
una serie di tre parallelepipedi che si uniscono sia nel punto centrale del
transetto (confluenti a loro volta nel centro del rettangolo aureo e nel vuoto
assoluto dell’elemento verticale nell’avvicinarsi al divino) sia nel centro del
labirinto. In particolare il labirinto che nel Medioevo veniva percorso come
una sorta di pellegrinaggio che poteva sostituire quello verso la Terra Santa è
struttura simbolica e perfetta (cerchio e sfera nella sua proiezione solida) ed
abbinabile in perfetta coincidenza con la proiezione del rosone centrale che
domina la facciata ovest della chiesa (le due strutture sono perfettamente
coincidenti nella loro perfezione geometrica). L’iscrizione di numerose figure
geometriche in pianta: un cerchio e svariati quadrati di differenti dimensioni
ma sempre in rapporto aureo tra loro si ricongiungono e passano sia per il
centro del labirinto che sull’altare.
Indipendentemente dall’unità di misura utilizzata
il sistema proporzionale più utilizzato nella progettazione è stato quello
ad quadratum, forma basata sul quadrato a simboleggiare la Terra,
ad
tringolum, sagome derivate dal triangolo equilatero a simboleggiare la
Santissima Trinità e sagome a cerchio (sfera in proiezione solida) a
simboleggiare la perfezione del Creato.
Liceo "Norberto Rosa"
Indirizzi Scientifico e Scientifico Tecnologico
A.S. 2006-07