CERTOSA DI PAVIA
La pianta della Certosa nasce dallo stesso impianto e dalle stesse identiche misure di quella del Carmine. La prima differenza, che influisce in modo sensibile sullo spazio interno, è la riduzione del numero delle campate laterali con l'eliminazione dei pilastri intermedi (si ottiene così una campata rettangolare, di dimensioni 1 x 2, per ogni quadrato della navata centrale, in luogo delle due quadrate del Carmine). Il materiale è misto: pilastri e parti basse dei muri di pietra da taglio, cui si sovrappongono parti alte e volte di laterizio.
La tecnica di costruzione delle volte è quella gotica: si tratta di volte a crociera, non più di cupole o "volte domicali".
Le volte delle navate laterali risultano dalla combinazione di cinque spicchi di crociera e si aprono come "cuffie" verso lo spazio centrale. Sarebbe particolarmente interessante scoprire se tale schema corrisponda al progetto originale o se, là dove i pilastri sono stati eliminati, il primitivo progetto li avesse previsti (solo scavi al di sotto del pavimento originale, in tali posizioni, potrebbero offrire una risposta a tale questione). L'elemento veramente nuovo del tracciato, però, è costituito da un terzo quadrato "diagonale" che si aggiunge al doppio quadrato di base della pianta, come simbolo di trascendenza (con la materializzazione del rapporto in radice di 2).

Con tale sovrapposizione, si ottiene il tracciato della stella a otto punte o ottogramma (in tedesco acht-uhr o acht-ort, otto ore o otto luoghi), che ritroviamo effigiato dappertutto, come simbolo della Madonna delle Grazie e della Certosa, insieme alla sigla Gra Car (Gratiarum Carthusia), persino nelle piastrelle dei pavimenti.

Nel caso della Certosa, il centro è il fuoco della cupola ottagonale, di romanica memoria. Ancor più a occidente è il quadrato che rappresenta lo Spirito Santo. Qui, tradizionalmente, era il fonte battesimale. Luca Beltrami, che restaurò la Certosa nel sec. XIX, ne individuò lo schema costruttivo basato sulla sezione "ad triangulum", pur con alcune, importanti modifiche, tese ad adattare lo slancio verticale del gotico transalpino a un gusto più italiano . Tali adattamenti sono attribuiti da alcuni studiosi all'intervento dei milanesi fratelli Solari. Le modifiche al progetto della Certosa, come il dibattito relativo agli schemi costruttivi del Duomo di Milano, segnarono un periodo di confronti teorici e pratici tra gli architetti "oltremontani", fautori di un esprit de géométrie legato allo stile gotico internazionale, e i professionisti lombardi, propensi ad adottare proporzioni più "romaniche", meno slanciate, e a non porre eccessivamente in evidenza le nervature strutturali. L'analisi di questi temi porterebbe lontano. Per chi desiderasse approfondirne la conoscenza, è quindi consigliabile la lettura di studi specifici, citati nelle note ed in bibliografia.

Liceo "Norberto Rosa"
Indirizzi Scientifico e Scientifico Tecnologico
A.S. 2006-07