LA DODECAFONIA
La dodecafonia è un metodo di composizione
elaborato da Arnold Schönberg tra il 1908 e il 1923 che eliminò in modo
definitivo ogni legame con la tonalità e l'armonia tradizionale. Il metodo della
dodecafonia costituì la prima formulazione del concetto di serialità, grande
novità nella musica del Novecento. La serialità consiste nella ripetizione e
variazione di una data sequenza (la serie) secondo altezza, ritmo, timbro e
livelli di intensità sonora. Negli anni Quaranta il metodo dodecafonico fu
abbracciato da Olivier Messiaen, e nel dopoguerra da artisti come Karlheinz
Stockhausen, Iannis Xenakis e Pierre Boulez.
Dagli anni Cinquanta i compositori il concetto di serialità, assimilarono il
concetto di serialità nei propri stili personali, secondo le proprie esigenze.
In Italia, la musica dodecafonica fu accolta da artisti come Goffredo Petrassi e
Luigi Dalla piccola e in seguito anche da Luigi Nono, Bruno Maderna e Luciano
Berio.
Il metodo dodecafonico consiste nel disporre
le dodici note della scala cromatica in un determinato ordine, formando una
serie di note. Tutti i suoni sono uguali e non hanno relazioni gerarchiche di
origine tonale.
SERIE DODECAFONICA ORIGINALE:
Dalla serie originale, capovolgendola e
rovesciando la direzione degli intervalli, si ottiene una seconda serie detta
inversa.
INVERSIONE:
Dalla stessa serie originale, procedendo per
moto contrario, dalla fine all’inizio, si ottiene un'altra serie secondo la
tecnica della retrogradazione.
RETROGRADAZIONE:
Una quarta serie si ottiene con l’inversione
della retrograda.
Le 4 serie così ottenute si possono poi
replicare trasportandole a partire da ciascuno dei semitoni della scala
cromatica.
Nelle serie dodecafoniche i semitoni vengono
mescolati a piacimento. Le combinazioni possibili sono migliaia, infatti il
pezzo si compone senza ripetere la stessa nota prima di aver impiegato tutte le
altre della serie, e ricominciando dalla prima quando la serie è esaurita.