CATTEDRALE
DI SAINT DENIS
San Bernardo di Chiaravalle, monaco Cistercense, era diventato un uomo
importante nell’Europa dei suoi tempi. Egli era anche amico di altri importanti
uomini di chiesa, quali Suger di St.Denis, Enrico di Sens e Goffredo di Chartres.
L’unione di queste menti diede inizio al periodo delle cattedrali gotiche. Suger
fu il più grande tra tutti. Nel 1122 iniziò a raccogliere i fondi necessari per
la ristrutturazione della sua Abbazia, St.Denis, fondata in età carolingia e
completata nel 775 dall’abate Fulrado. Fino al 1137, anno in cui iniziarono i
lavori, fu impegnato alla corte del Re di Francia, Luigi VI. Successivamente,
alla morte di questi, venne accolto come consigliere anche da figlio, Luigi VII.
Ciò gli procurò grande fama e stima da parte di tutti i sudditi della corona.
Basti pensare che fu proprio Suger ad ottenere la direzione del regno di
Francia, durante la momentanea assenza del sovrano, partito nel 1147 per la
seconda crociata in Terra Santa. L’abate sogno di far diventare St.Denis un
importante centro di pellegrinaggio, come lo erano Gerusalemme, Roma o Santiago
di Compostela. Cercò, negli ultimi anni della sua vita, di bandire una terza
crociata che avesse avuto come centro proprio la sua Abbazia, ma morì prima di
attuare i suoi piani. Tuttavia, sarebbe comunque stato ricordato, ma per altro.
Come già detto, nel 1137 iniziò i lavori di ristrutturazione a St.Denis. Fece
arrivare delle colonne dalle Terme di Diocleziano a Roma. Lui stesso, partì per
cercare del materiale da costruzione nelle vicinanze. Progettò, seguendo le idee
di San Bernardo, suo amico, la nuova abbazia, che divenne il modello per tutte
le successive cattedrali gotiche. Suger non inventò nulla di nuovo, ma a lui
spetta il merito di aver intuito le potenzialità architettoniche e simboliche di
certe tecniche importate dalla Borgogna e dalla Normandia. Con lui, iniziò così
a diffondersi l’uso del capitello con motivi floreali, al posto delle scene
mostruose del periodo precedente; l’uso di vetrate policrome, delle volte a
crociera, che permettevano di suddividere il peso della copertura su robusti
pilastri laterali, e non più sulle pareti. Questi pilastri, sostituirono le
colonne, dando un ulteriore senso di leggerezza all’edificio. Si trattava di un
trucco visivo: piccole colonnine appoggiate alla colonna principale che davano
un senso di leggerezza ma che, da sole, non avrebbero potuto reggere nemmeno se
stesse! Facendo confluire tutto il peso sulle colonne portanti, le pareti
divennero superflue così, al loro posto, sorsero grandi vetrate gotiche e
leggere pareti interne, forate da bifore e altri spazi ornamentali. Era la
vittoria della luce sull’oscurità. Ma non è tutto. Archi rampanti permisero di
innalzare l’altezza degli edifici, comparvero guglie e rosoni circolari,
immagine del cosmo, dell’infinito. E, soprattutto, si iniziarono a costruire
edifici rispettando precise regole matematiche.
Tali regole rimasero segrete, tramandate dalle logge massoniche, fino al XV
secolo, quando Matthias Roriczer ne rivelò l’esistenza e certi segreti. Un altro
personaggio importante a cui fare riferimento è il piccardo Villard d’Honnecourt
che ci lasciò il suo quaderno d’appunti, sulle cui pagine sono raccolte molte
curiosità proprie dei costruttori di cattedrali gotiche.
Questi costruttori seguirono una certa logica, affidandosi cecamente alla
matematica ed alla geometria, ma non solo, anche alla musica. Già San Agostino,
nel suo "De Musica" aveva accostato la preziosa arte all’architettura. Lo stesso
Suger, ci lasciò degli scritti interessanti, "Relazione sull’amministrazione" e
"Libretto sulla consacrazione dell’abbazia di St.Denis", in cui ritroviamo
presente l’importanza per le arti del quadrivio. Figure fondamentali erano il
quadrato (simbolo della materia, del finito e dell’uomo), il cerchio (simbolo
dell’infinito e di Dio) e l’ottagono (unione del finito con l’infinito).
Importante era anche il triangolo, con tre lati, tre angoli, figura perfetta.
Dal cubo, invece, si partiva per costruire l’edificio, in quanto figura
perfetta: 6 facce, 8 spigoli, 12 lati; quindi, in rapporto con gli accordi
musicali di ottava, quarta e quinta, gli accordi perfetti. La stessa Creazione
era vista come una composizione sinfonica. Importante era anche il pensiero di
Dionigi l’Arepagita, filosofo greco del I secolo, perché identificato con San
Dionigi, patrono del regno di Francia e Santo a cui era stata dedicata St.
Denis. I due personaggi vennero ritenuti essere stati un’unica persona e, tale
convinzione fu determinante per quanto riguarda il gotico, perché, in tal modo,
gli scritti di Dionigi l’Areopagita vennero ritenuti "sacri". Basti pensare che
il filosofo Abelardo rischiò una condanna a morte solamente per aver affermato
che i due erano due persone distinte. Anche da ciò, possiamo capire l’importanza
dell’abate di St.Denis, l’abbazia di San Dionigi, di cui, si diceva, si
custodivano le sacre reliquie. Dionigi l’Areopagita ci lasciò, nei suoi scritti,
una filosofia dell’estetica che poi sarebbe stata ripresa da altri autori e
interpretata in senso cristiano. Uno di questi fu Massimo il Confessore (VII
secolo d.C.), a cui si deve l’importante scritto "Mystagogia", studiata
dall’abate Suger. La filosofia dell’estetica prendeva in considerazione le arti
del quadrivio, in particolare la musica e la geometria. Secondo Ugo di San
Vittore e Tommaso d’Aquino, la luce era elemento essenziale del bello, così come
l’armonia delle forme geometriche, attraverso cui si pensava di poter arrivare a
comprendere, a partire dal mondo "dell’illusione", il "mondo reale" dei cieli.
Modelli divini per eccellenza erano il Tempio si Salomone e quello di Ezechiele.
Le loro proporzioni erano considerate perfette. Il Tempio di Salomone, cui
dimensioni erano state dettate direttamente da Dio a Mosè, era: 60 cubiti di
lunghezza, 20 di larghezza e 30 di altezza, con il Sancta Sanctorum di 20 cubiti
di lunghezza, 20 di larghezza e 20 di altezza, un cubo perfetto. Le cattedrali
gotiche verranno costruite utilizzando queste proporzioni perfette, così come
molti altri edifici. Castel del Monte, in Puglia, è stato anch’esso costruito
seguendo regole geometriche ben precise, su una pianta di forma ottagonale. Ma
non si tratta solamente di un fattore estetico. Molti dettagli geometrici non
potevano nemmeno essere visti dai fedeli, in quanto posizionati in punti
nascosti, impervi, come nelle volte, etc. Si trattava di regole trascendenti la
stessa comprensione dei fedeli, utili solo a creare un edificio perfetto, una
"Gerusalemme Celeste" in terra. L’edificio ecclesiastico diveniva il Tempio di
Gerusalemme, dentro cui avveniva qualcosa che trascendeva l’umano essere. Si
trattava di regole dettate da Dio in persona, incomprensibili quindi per l’uomo.
Nel 1137, Suger mise mano alla facciata di St.Denis e, nel 1140, al coro. La
navata non fu toccata per molti anni, per via della credenza che fosse stata
consacrata, al tempo, da Cristo in persona. Vi si mise mano solamente nel 1149.
In questo stesso periodo si pensò al transetto ed alle torri della facciata. Nel
1150 muore Suger, durante i preparativi della "sua" crociata, che non venne mai
attuata.
Liceo "Norberto Rosa"
Indirizzi Scientifico e Scientifico Tecnologico
A.S. 2006-07