SANTA MARIA DEL CARMINE

La pianta e l'alzato del Carmine sono basati sul modo costruttivo "ad quadratum". L'intera pianta è perfettamente inscritta nel doppio quadrato mistico di dimensioni 1 x 2 e si articola in quadrati maggiori (le campate della navata centrale), con il lato uguale a 1/3 del grande quadrato della pianta e minori (le navate laterali e le cappelle), il cui lato misura 1/6 di quello del grande quadrato. Anche in altezza, le navate laterali e le cappelle misurano esattamente la metà della navata centrale. La sezione, come la pianta, è un mosaico di quadrati modulari, dal lato di 20 piedi parigini (poco meno di m 6,50). L'altezza della navata centrale risulta di 80 p.p., la larghezza totale della chiesa di 120 p.p. (il doppio dell'altezza delle cortine interne del Castello) e la lunghezza di 240 p.p. Le volte a cupola sono dello stesso tipo di quelle del Castello.
Lo schema "ad quadratum" non aiuta ad assorbire le spinte della navata centrale, che si eleva notevolmente rispetto alle laterali. Solo i muri trasversali, nel sottotetto, ricevono le spinte degli arconi posti tra una campata e l'altra. Un rilievo preciso dell'edificio ha permesso di constatare che, nel periodo intercorso tra l'inizio e la conclusione dell'opera, si verificò un cambiamento delle unità di misura in uso nel cantiere. I contrafforti della facciata presentano infatti un lieve, ma palese spostamento rispetto agli assi dei pilastri interni. I 20 piedi parigini di ciascun modulo si trasformano così, approssimandone la misura, in 11 braccia milanesi (m 6,544). Tale modifica fa supporre che la realizzazione della facciata sia opera dell'Amadeo, databile ai primi decenni del sec. XVI, dopo la caduta del Ducato sforzesco ad opera dei Francesi.


Liceo "Norberto Rosa"
Indirizzi Scientifico e Scientifico Tecnologico
A.S. 2006-07