SAN BENEDETTO PATRONO D’EUROPA
"Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di
civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita
monastica in Occidente: questi i giusti titoli della esaltazione di san
Benedetto Abate. Al crollare dell'Impero Romano, ormai esausto, mentre alcune
regioni d'Europa sembravano cadere nelle tenebre e altre erano ancora prive di
civiltà e di valori spirituali, fu lui con costante e assiduo impegno a far
nascere in questo nostro continente l'aurora di una nuova èra. Principalmente
lui e i suoi figli portarono con la croce, con il libro e con l'aratro il
progresso cristiano alle popolazioni sparse dal Mediterraneo alla Scandinavia,
dall'Irlanda alle pianure della Polonia (Cf AAS 39 (1947), p. 453). Con la
croce, cioè con la legge di Cristo, diede consistenza e sviluppo agli
ordinamenti della vita pubblica e privata. A tal fine va ricordato che egli
insegnò all'umanità il primato del culto divino per mezzo dell'«opus Dei», ossia
della preghiera liturgica e rituale. Fu così che egli cementò quell'unità
spirituale in Europa in forza della quale popoli divisi sul piano linguistico,
etnico e culturale avvertirono di costituire l'unico popolo di Dio; unità che,
grazie allo sforzo costante di quei monaci che si misero al seguito di sì
insigne maestro, divenne la caratteristica distintiva del Medio Evo." (Paolo VI,
Lettera apostolica
Pacis nuntius, 24 ottobre 1964)
Con la Lettera apostolica
Pacis nuntius papa Paolo
VI proclama san Benedetto patrono d’Europa, nel giorno della consacrazione della
ricostruita Abbazia di Montecassino, distrutta durante i tragici giorni della
seconda guerra mondiale. Benedetto viene additato come "annunciatore di pace".
In un’Europa, come quella degli anni sessanta, che sente ancora vivi gli odi e
le violenze degli anni di guerra, Benedetto indica un cammino nuovo, quello
dell’unità spirituale delle popolazioni del vecchio continente, quello della
pace. Qualche anno prima, nel 1957, era stata fondata la Comunità Economica
Europea, pensata come progetto economico, ma, anche, come garanzia di pace.
Giovanni Paolo II il 31 dicembre 1980 ha dichiarato
compatroni d'Europa, accanto a san Benedetto, due santi del primo Millennio, i
fratelli Cirillo e Metodio, pionieri dell'evangelizzazione dell'Oriente, a
simboleggiare le due anime spirituali del continente, quella occidentale,
latina, e quella orientale, greca. Successivamente, il primo ottobre 1999, con
la lettera apostolica in forma di «motu proprio»
Spes aesificandi, ha
aggiunto ai patroni tre figure femminili, altrettanto emblematiche di momenti
cruciali del secondo Millennio: santa Brigida di Svezia, santa Caterina da
Siena, santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein). Due donne del Medioevo,
appartenenti a realtà diverse, e una donna contemporanea, Edith Stein filosofa,
di origine ebraica, divenuta carmelitana col Suor Teresa Benedetta della Croce,
e morta, assieme a sua sorella Rosa e a molti altri del suo popolo nelle camere
a gas di Auschwitz il giorno 9 agosto del 1942, figura emblematica delle
tragedie del Novecento che l’idea di Europa vuole scongiurare.